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Tuesday, April 26, 2016
Vivo, respiro, palpito; si libra
baldo il pensiero in alte estasi immerso;
la salute mi pulsa in ogni fibra
e del mio core in ogni acceso fremito
fremere sento il cor dell'universo.
Domani… un soffio di rovaio; un vampo
d'estivo sole; un piccioletto morso
d'angue; il vapor d'un paludoso campo,
mi prostrerà, questo di vive, libere
forze arrestando portentoso corso.
Pallida, muta, intorno al letto mio
udrò bisbigliar preci, udrò singhiozzi
spegnersi lontanando in mormorìo
di lamenti; vorrò, ma invano, sorgere,
stender le braccia e dire almeno:-Addio!-
Ma innanzi a queste mie pupille, assorte
oggi in fantasmi di superbi amori,
piene di sogni e piene di splendori,
cadrà il nero sipario della morte.
Monday, April 25, 2016
VITTORIA AGANOOR honored in 100Lives.com
The Armenian-Italian poet Vittoria Aganoor (1855-1910) in 100 lives
https://auroraprize.com/en/armenia/detail/8624/vittoria-aganoor-poet
IL TRENO
Va nella notte l'anelante spettro
tra le fragranze dei vigneti in fiore,
va nella notte e da conquistatore
schiavo il mio corpo si trascina dietro.
Solo il mio corpo, l'inerte persona;
ma dal possente che scintille esala
ratto si sciolse con un colpo d'ala
quel che laccio terren non imprigiona,
ed a ritroso migra ad un alato
fratel che incontro cupido gli viene;
libere vie liberamente tiene
sui vinti gioghi e il mar signoreggiato.
Sì, lo spettro che torbido viaggia
lunge si porti il frenito degli ebbri
sensi, il tumulto, le maligne febbri,
gl'impeti della mia fibra selvaggia;
e a te venga, e di raggi e fior si valga
a parlarti d'amor senza parola
tutta l'anima mia, l'anima sola,
e la tua cerchi, e le si stringa, e salga!
From Aganoor Pompilj, Vittoria (1855-1910) Poesie complete [1912] (Firenze: F. Le Monnier), Ed. Grilli, Luigi.
Posted by Armenian Poetry Project at 4/25/2016 07:00:00 AM 0 comments
Labels: Italy, VITTORIA AGANOOR POMPILJ
Sunday, March 27, 2016
Vittoria Aganoor: PASQUA ARMENA
Non fu di fiele abbeverato? Il petto
non gli squarciò l'ignobile scherano?
Non fu percosso, irriso, e un'empia mano
non lo inchiodò sul legno maledetto?
Pur, quale mai più glorïoso e forte
risorgere, se ancor tuona la voce
dell'Osanna, e dovunque apre una croce
le braccia, dall'idea vinta è la morte?
Armenia, ed anche a te squarciato il seno
vedo dai nuovi farisei. Raccolto
hanno il fango a scagliartelo sul volto;
per dissetarti apprestano il veleno.
Ma se l' insazïata orda ferina
sulle tue membra flagellate e grame
oggi rinnova la tortura infame
del Golgota, la tua Pasqua è vicina.
Posted by Armenian Poetry Project at 3/27/2016 07:00:00 AM 0 comments
Labels: Italy, VITTORIA AGANOOR POMPILJ
Saturday, May 08, 2010
VITTORIA AGANOOR POMPILJ: IO VIDI
mio letto, dalle porte
raggianti, io vidi il puro
angiolo della morte.
Una dorata ciocca
velava gli occhi suoi:
diceva la sua bocca
sorridendo:--Mi vuoi?--
Rapita io nella bianca
sua desiata faccia,
io, di vane opre stanca,
a lui tendo le braccia;
e, mentre l’affannoso
mio cor s’apre alla fede
del perfetto riposo
che solo egli concede;
mi sibila vicina
una maligna voce:
"Destati; orsù, cammina,
ripiglia la tua croce!"
Vittoria Aganoor (1855, Padova - 1910, Perugia) was an Italian poet of Armenian ancestry.
Posted by Armenian Poetry Project at 5/08/2010 07:00:00 AM 0 comments
Labels: Italy, VITTORIA AGANOOR POMPILJ
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